Figlio del Fuoco

Figlio del Fuoco

domenica 22 giugno 2014

La vendetta

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Al microfono


Lo speaker al microfono ha una voce calda, conosciuta per aver fatto innamorare già troppe donne nel giro di pochi mesi, in genere conduce programmi radio di musica d’altri tempi, ricostruzioni mal riuscite di una musica ormai antica, musica senza fama, gli autori pressochè sconosciuti, uomini e donne di ogni età che si divertono a costruire, sintetizzare brani di vecchie memorie, tempi in cui esisteva una sola terra, un solo pianeta, un solo spazio.
Bene e ora passiamo alle notizie, dal bollettino pervenutoci dall’Alleanza sembra che gli investigatori della Quinta Flotta siano ogni giorno più vicini alla soluzione del caso delle morti all’Università di scienze umanistiche della nostra Capitale. 
Mentre leggo quelle parole, il sorriso che si apre sulle mie labbra è visibile anche dal tecnico audio che mi osserva al di là del vetro antiurto che ci separa, è un sorriso che in pochi saprebbero spiegarsi.
Sono state rinvenute tracce che collegherebbero questa serie di omicidi a quella che circa un ventennio prima fece tremare di terrore le case della nostra città, il serial killer dei roghi a quanto pare è tornato a colpire, le due serie di delitti infatti portano la stessa firma, lo stesso marchio, sembra che il modus operandi sia simile se si escludono piccoli dettagli ed incertezze che nei primi roghi, quelli di vent’anni fa erano più forti, adesso la mano che compie questi omicidi è sicura, forte di una convinzione incrollabile.

 
La stronzata che di qui a poco dirò, è verosimile per coloro che mi conoscono e che sanno che genere di amicizie coltivo, ho amici un po’ ovunque a Mashhad, alcuni sono vecchi colleghi del mio padre naturale, altri, come Kahlid, sono noti antropologi di grande fama. 
Un criminologo piuttosto noto ma che vuole rimanere anonimo, intervistato dal sottoscritto in merito agli eventi dichiara che i serial killer in genere hanno periodi di quiescenza più o meno lunghi, questi periodi variano a seconda del carattere dell’omicida, che col tempo sembra farsi più sicuro di sé, convinto del proprio ruolo, del proprio mandato, consapevole del fatto che  nessuno mai riuscirà a  fermarlo. A quanto pare non è così.
Lascio passare del tempo, la pausa giusta, voglio che chi mi ascolta capisca il messaggio, e so che lui mi sta ascoltando da qualche parte, conduco questo programma ormai da tempo e mi sono focalizzato sui delitti che io stesso ho commesso, depistando più volte l’attenzione pubblica e forse anche quella degli ufficiali della Quinta Flotta che seguono questo caso, è facile capire che quando l’opinione pubblica crede in qualcosa, allo stesso modo le forze dell’ordine sono facili da indirizzare altrove.
Gli inquirenti parlano di prove che, se connesse all’omicida risulterebbero schiaccianti, tra i tessuti carbonizzati e i resti delle vittime sembra infatti che la scientifica dell’Alleanza sia riuscita ad individuare tracce organiche diverse, estranee alle vittime.
E’ la verità, il bollettino della Quinta Flotta parlava chiaro, ed ho lanciato la mia esca, sorrido, sono soddisfatto, ho parlato di stragi, di morti carbonizzati e di serial killer eppure ho in faccia un sorriso felice, il tecnico audio dall’altra parte del vetro forse non concepirà il motivo della mia soddisfazione…ma io si.

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